@Guy Smallman
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Venerdì 8 maggio il parlamento voterà su una serie di emendamenti alle leggi su asilo e immigrazione che, se approvati, consentiranno la detenzione automatica, fino a un massimo di 36 mesi, dei richiedenti asilo il cui appello è stato respinto e di coloro che sono soggetti alla procedura d’espulsione.
Inoltre, i campi aperti di accoglienza nelle isole dell’Egeo verrebbero sostituiti da “centri chiusi controllati“.
“Obbligare gruppi di persone a stare in luoghi confinati e spesso sovraffollati non è una risposta da governo responsabile nel mezzo della pandemia da Covid-19. Quanto proposto negli emendamenti non solo è pericoloso per la salute delle persone ma è anche contrario al diritto internazionale, che prevede che la detenzione dei migranti sia considerata solo come misura estrema“, ha dichiarato Adriana Tidona, ricercatrice sull’immigrazione di Amnesty International.
Gli emendamenti prevedono inoltre nuove limitazioni ai diritti dei richiedenti asilo nelle varie fasi della procedura, ad esempio l’aumento del numero dei casi in cui gli appelli possono essere esaminati da un comitato composto da un solo giudice: una procedura che contiene salvaguardie estremamente labili per i ricorrenti.
“Il governo greco ha il dovere di proteggere i richiedenti asilo e i migranti in ogni momento, ma soprattutto durante questa pandemia. Il governo dovrebbe riconsiderare l’ipotesi, gravemente irresponsabile, della detenzione automatica di migranti e richiedenti asilo e prevedere invece misure alternative alla detenzione e sicure“, ha aggiunto Tidona.