Il presidente della Cop28 inadeguato al ruolo e in pieno conflitto d’interessi

27 Novembre 2023

©Photo by KARIM SAHIB/AFP via Getty Images

Tempo di lettura stimato: 2'

Secondo alcuni documenti ottenuti dal Centre for Climate Reporting, Sultan Al Jaber, il presidente designato della Conferenza annuale delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (Cop28), nonché presidente dell’azienda di stato del petrolio e del gas degli Emirati Arabi Uniti, ha ricevuto indicazioni su come privilegiare gli interessi dell’azienda che conduce, in vista delle decine di incontri bilaterali che si svolgeranno nel corso del summit.

“Sultan Al Jaber ritiene che la sua conoscenza diretta dell’industria dei combustibili fossili lo renda idoneo a presiedere una importante conferenza sul clima. A noi sembra piuttosto nel ruolo della volpe che tiene d’occhio il pollaio. La nomina alla presidenza della Cop28 del capo di una delle più grandi aziende mondiali di combustibili fossili è un enorme conflitto d’interessi che pregiudicherà i risultati della conferenza”, ha dichiarato Ann Harrison, consulente di Amnesty International sul clima.

“Abbiamo ripetutamente detto che Sultan Al Jaber non sarebbe stato un onesto mediatore in una conferenza che dovrebbe decidere di uscire rapidamente dal fossile per evitare ulteriori disastri climatici e avviare un’equa transizione verso le energie rinnovabili”, ha aggiunto Harrison.

“La temperatura globale sta salendo a un ritmo senza precedenti, i diritti di miliardi di persone sono a rischio. Eppure proprio l’azienda di stato emiratina ha appena reso noti i suoi ambiziosi progetti di espansione, del tutto incompatibili con la protezione del clima e dei diritti umani a un ambiente pulito, salubre e sostenibile”, ha sottolineato Harrison.

“Il fatto che Sultan Al Jaber si sia fatto dare consigli su come privilegiare dalla lobby del fossile significa che la Cop28 sarà dominata proprio da quegli interessi che stanno mettendo a rischio l’umanità”, ha concluso Harrison.