Incendio di Rosarno del 27 gennaio, dichiarazione di Amnesty International Italia

29 Gennaio 2018

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Una tragedia annunciata“, secondo Amnesty International Italia, quella che si è verificata a San Ferdinando in Calabria, dove in un incendio scoppiato nella notte del 27 gennaio nella tendopoli che ospita i migranti impiegati come braccianti agricoli nelle campagne di Rosarno ha perso la vita una donna.

L’organizzazione per i diritti umani aveva già lanciato l’allarme a più riprese sull’estrema precarietà della situazione: nel 2012, con la pubblicazione del rapporto “Volevamo braccia e sono arrivati uomini” e nel 2014 con una seconda ricerca intitolata “Lavoro sfruttato due anni dopo“.

Da allora purtroppo la situazione non è cambiata“, ha dichiarato il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi. “I lavoratori migranti vivono in una condizione di particolare vulnerabilità, vittime di sfruttamento lavorativo e di altre violazioni dei diritti umani. Occorre un impegno immediato delle autorità per l’attuazione di politiche di accoglienza che si facciano carico di tutti i migranti che continuano a vivere in condizioni disumane“.

Amnesty International Italia auspica che le autorità nazionali e locali compiano i passi necessari per rispettare e far rispettare i diritti umani di tutti i lavoratori migranti, indipendentemente dalla loro posizione giuridica, in conformità con gli obblighi internazionali, tutelando in particolare il loro diritto a un alloggio e a condizioni di vita adeguate.