India, spietata repressione delle proteste contro la nuova legge sulla cittadinanza

19 Dicembre 2019

Indraneel Chowdhury/NurPhoto

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Il governo federale e diversi governi statali dell’India hanno avviato una spietata campagna di repressione nei confronti delle proteste contro la nuova legge sulla cittadinanza, di cui abbiamo chiesto l’abrogazione in quanto discriminatoria e incostituzionale.

Decreti per impedire le manifestazioni sono stati emessi dai governi dell’Assam, del Karnakata e dell’Uttar Pradesh.

È vietato scendere in piazza anche in molte città, tra cui Hyderabad, Mumbai, Pune, Bhopal e la stessa capitale Delhi, dove sono stati anche segnalati blocchi della rete Internet.

Il 12 dicembre Akhil Gogoi, leader di un’organizzazione di contadini dell’Assam, è stato arrestato sulla base delle norme anti-terrorismo.

La criminalizzazione delle proteste passa anche attraverso una narrativa ufficiale ostile: il 16 dicembre il ministro delle Finanze Nirmala Sitharaman ha accusato “jihadisti, maoisti e separatisti” di essersi infiltrati nelle proteste degli studenti.

Abbiamo ricordato al governo indiano l’obbligo di garantire lo svolgimento di manifestazioni pacifiche.