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Il 23 luglio il sito internet del ministero dell’Interno dell’Iraq ha dato la notizia dell’approvazione, da parte della Corte di cassazione, di 196 condanne a morte nel governatorato di Anbar.
Non è chiaro se e quante condanne a morte siano state già ratificate dal presidente dell’Iraq. Se venissero eseguite, quadruplicherebbero il già scioccante numero di esecuzioni registrate nella prima metà del 2012, almeno 70.
La pena di morte in Iraq venne sospesa dopo l’invasione diretta dagli Usa nel 2003, per essere ripristinata nell’agosto 2004. Da allora centinaia di persone sono state messe a morte e molte delle condanne sono state eseguite.
Amnesty International sta sollecitando le autorità irachene a commutare tutte le condanne a morte e di imporre una moratoria sulle esecuzioni, in vista dell’abolizione della pena capitale.