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In risposta al tragico naufragio di ieri al largo di Steccato di Cutro, in provincia di Crotone, in cui hanno perso la vita almeno 62 persone, tra cui diversi bambini, Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio di Amnesty International presso le istituzioni europee, ha dichiarato:
“Il dolore e l’orrore provati da tutti noi per queste tragiche morti devono essere indirizzati a sollecitare l’azione dei governi europei, che devono garantire che ci siano percorsi sicuri e legali per le persone che vogliono raggiungere l’Ue.
“Quante altre persone dovranno morire prima che i politici europei si rendano conto che bloccare le rotte sicure e legali e criminalizzare i soccorritori non impedisce ai migranti di intraprendere i viaggi, ma rende questi ultimi ancora più pericolosi?
Invece di rendere i confini europei ancora più inaccessibili respingendo le persone e criminalizzando i soccorritori delle Ong che provano a salvare vite in mare, i governi europei dovrebbero concentrarsi sul garantire passaggi sicuri alle persone migranti”.
La settimana scorsa, più di 60 migranti sono annegati e decine dispersi dopo che l’imbarcazione sovraccarica su cui viaggiavano è affondata al largo delle coste libiche.
Il 15 febbraio, la Camera ha approvato una normativa più severa per le organizzazioni che soccorrono i migranti in mare, che potrebbero rischiare multe o il sequestro delle loro navi se non rispettano le regole.
Il 23 febbraio, la nave di soccorso di Medici senza frontiere (MSF), la Geo Barents, è stata sequestrata per 20 giorni e le è stata comminata una multa di 10 mila euro.