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L’esecuzione di tre condanne a morte, avvenuta la mattina del 1° aprile 2013, rappresenta un deprecabile regresso nella storia dei diritti umani del Kuwait.
I tre uomini messi a morte mediante impiccagione, un pakistano, un saudita e un bidun (privo di cittadinanza) erano stati giudicati colpevoli di omicidio.
Le ultime esecuzioni avevano avuto luogo nel maggio 2007.
I prigionieri in attesa dell’esecuzione in Kuwait sono almeno 44. Amnesty International ha sollecitato le autorità kuwaitiane a non procedere a ulteriori esecuzioni, a commutare tutte le condanne a morte e a modificare la legislazione del paese affinché non sia più prevista la pena capitale.