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Le autorità ucraine hanno annunciato che, dopo aver ripreso il controllo della città di Izium, è stata rinvenuta una fossa comune nei pressi di una foresta con oltre 440 corpi di civili e soldati ucraini.
Secondo Oleh Kotenko, commissario per le persone scomparse, il sito era stato scavato in profondità per contenere numerosi corpi, tra cui quelli delle vittime dei pesanti bombardamenti delle forze russe contro la città, nei mesi di febbraio e marzo.
“Già a marzo, Amnesty International aveva dato l’allarme riguardo alla popolazione civile di Izium, sotto incessanti attacchi dal quarto giorno dell’invasione russa dell’Ucraina. La scoperta di questa fossa comune ha confermato i nostri timori peggiori”, ha dichiarato Marie Struthers, direttrice di Amnesty International per l’Europa orientale e l’Asia centrale.
“La popolazione ucraina e il mondo intero devono sapere come sono morte le persone i cui corpi sono stati ritrovati nella fossa comune vicino a Izium. Per ogni singolo omicidio illegale o altro crimine di guerra, devono esserci giustizia e riparazione per le vittime e le loro famiglie e devono essere accertate le responsabilità”, ha aggiunto Struthers.
“Rinnoviamo l’appello alla comunità internazionale affinché aiuti l’Ucraina a mettere in sicurezza le prove e a condurre le necessarie indagini”, ha concluso Struthers.
Dal 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina, Amnesty International ha documentato numerose gravi violazioni del diritto internazionale umanitario da parte delle forze russe, tra cui attacchi illegali contro civili, strutture residenziali e infrastrutture civili, omicidi illegali e ulteriori crimini di guerra.