L’AI Act approvato dall’Ue non fermerà le tecnologie illegali

14 Marzo 2024

Tempo di lettura stimato: 3'

In risposta al voto del 13 marzo, da parte del Parlamento europeo, che ha approvato la regolamentazione sull’intelligenza artificiale dell’Unione europea (AI Act), Mher Hakobyan, consulente di Amnesty International su intelligenza artificiale e diritti umani, ha dichiarato:

“I decisori politici dell’Unione europea lo celebrano come un modello universale per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, ma l’AI Act non tiene conto dei principi fondamentali in materia di diritti umani”.

“Sebbene l’approvazione delle prime norme a livello mondiale sullo sviluppo e l’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale rappresenti un traguardo, è deludente che l’Unione europea e i suoi 27 stati membri abbiano scelto di dare priorità agli interessi dell’industria e delle forze di sicurezza, anziché alla tutela delle persone e dei loro diritti umani”.

“L’AI Act offre garanzie limitate alle persone che ne sono maggiormente colpite e alle comunità marginalizzate; non vieta l’utilizzo e l’esportazione di tecnologie di intelligenza artificiale pericolose e non garantisce protezione a migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Mancano, inoltre, disposizioni adeguate in tema di responsabilità e trasparenza, che probabilmente esacerberanno le violazioni dei diritti umani”.

“Gli stati al di fuori dell’Unione europea dovrebbero trarre insegnamento dal mancato successo del blocco nell’adeguamento della regolamentazione sulle tecnologie di intelligenza artificiale e non dovrebbero piegarsi alle pressioni dell’industria tecnologica e delle forze di sicurezza durante il processo di regolamentazione. Dovrebbero invece mettere in atto una legislazione robusta e vincolante che dia priorità alle persone e ai loro diritti”, ha concluso Hakobyan.

L’AI Act dovrebbe entrare in vigore entro la fine di maggio 2024.

Amnesty International, parte di una coalizione di organizzazioni della società civile guidata dalla Rete europea per i diritti digitali, aveva chiesto una regolamentazione dell’intelligenza artificiale dell’Unione europea che protegge e promuove i diritti umani.

 

Guarda il minidoc pubblicato prima dell’accordo