L’indagine della Commissione europea su TikTok mira a proteggere i minori

20 Febbraio 2024

Amnesty Tech

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La Commissione europea ha deciso di aprire un’indagine su TikTok per sospetta violazione, da parte della piattaforma social, del Digital Service Act sulla tutela dei minori. Damini Satija, direttrice di Amnesty Tech, ha dichiarato:

“Accogliamo positivamente la decisione della Commissione europea di avviare un’indagine su TikTok per la possibile violazione del Digital Service Act in quanto non protegge adeguatamente i minori e i giovani utenti. Le preoccupazioni riguardo alle implicazioni a lungo termine del colosso dei social media sulla salute mentale dei giovani rimangono inalterate.

Due recenti ricerche di Amnesty International hanno evidenziato come TikTok possa trascinare gli account dei bambini, entro un’ora dalla registrazione sulla piattaforma, in pericolosi percorsi di contenuti che romanticizzano l’autolesionismo e il suicidio. I giovani hanno segnalato che l’utilizzo di TikTok ha un impatto negativo sui loro impegni scolastici e nella vita sociale, spingendoli a navigare attraverso i contenuti della piattaforma fino a tarda notte anziché dormire a sufficienza.

TikTok, per sua stessa natura, mira a massimizzare l’interazione, mettendo sistematicamente a rischio i diritti dei minori. È essenziale che TikTok agisca urgentemente rispetto a questi rischi sistematici. I minori e i giovani utenti devono avere il diritto di accedere a piattaforme sicure e la protezione di questi diritti non può più essere procrastinata”.

Ulteriori informazioni

Nel 2023 Amnesty International ha pubblicato due ricerche sottolineando gli effetti negativi che l’uso di TikTok comporta per i giovani utenti.

I due rapporti – intitolati “Spinti verso il buio: come TikTok incoraggia all’autolesionismo e a idee suicide” e “Mi sento esposto: la rete di sorveglianza in TikTok” – mettono in luce le esperienze negative vissute da utenti minorenni e i modi in cui esse sono state favorite dal sistema di raccomandazione di contenuti e dal modello di business dell’azienda.

Entrambi i rapporti fanno parte delle ricerche di Amnesty International sui modelli di business delle grandi aziende tecnologiche che danno priorità agli utili rispetto ai diritti umani.