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L’uccisione di quasi 100 civili, il 9 giugno, a Sobanoukou, un villaggio del Mali centrale abitato dall’etnia dogon è l’ennesimo episodio di una spirale di violenza che da oltre un anno sta devastando il paese africano, dove interi villaggi vengono dati alle fiamme e gli abitanti uccisi.
A marzo un attacco ancora peggiore, con 150 vittime, era stato portato a termine in un altro villaggio del Mali centrale, Ogossagou, abitato dall’etnia fulani.
Amnesty International ha sollecitato le autorità a indagare immediatamente su quanto accaduto e assicurare i responsabili alla giustizia.
L’organizzazione per i diritti umani ha anche chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si riunirà nel corso del mese a proposito della situazione in Mali, a rinnovare il mandato della Minusma (la missione Onu in Mali) e a porre la protezione dei civili al centro delle discussione e delle decisioni che verranno assunte.