Malta, passa con emendamenti la legge sulla decriminalizzazione dell’aborto

28 Giugno 2023

©Amnesty International Usa

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La decisione delle autorità maltesi di ridurre l’efficacia di una legge che mirava a decriminalizzare parzialmente l’aborto in situazioni di grave pericolo per la vita o la salute delle persone in gravidanza metterà a rischio delle vite.

In base alla nuova legge approvata il 28 giugno, un medico potrà interrompere una gravidanza nei casi in cui la vita della persona sia immediatamente a rischio e solo prima della “vitalità fetale”, ossia della capacità di un feto umano di sopravvivere al di fuori dell’utero.

Inoltre, sarà obbligo dei medici rimandare le persone in gravidanza, le cui condizioni di salute sono gravemente minacciate e potrebbero portare alla morte, a una commissione medica composta da tre specialisti, prima di concedere loro l’accesso all’aborto. Questa procedura, con i ritardi che comporterà, potrà mettere a rischio la vita delle persone in gravidanza.

I casi di grave rischio per la salute che non costituiscono “minaccia per la vita” sono esclusi dalla legge che dunque, sebbene preveda la possibilità di salvare la vita di una persona in gravidanza nelle più estreme circostanze di rischio, rappresenta un’inversione di marcia rispetto all’iniziale posizione del governo maltese.

Nel giugno 2022, a una cittadina statunitense che stava avendo un aborto spontaneo era stato negato l’accesso all’interruzione di gravidanza, nonostante fosse a rischio di infezione e di gravi conseguenze per la salute mentale. Alcuni mesi dopo, a novembre, il governo aveva proposto una modifica al codice penale mirata a esonerare medici e persone in gravidanza dalla minaccia di procedimenti penali “nei casi di interruzione della gravidanza (…) per proteggere la vita o la salute di una persona incinta da un grave pericolo”.

La proposta emendata, entrata in vigore il 28 giugno, lascia illegale l’aborto in tutte le altre circostanze, in violazione degli obblighi internazionali di Malta in materia di diritti umani.

Mentre il governo maltese ha finalmente riconosciuto che l’accesso ai servizi di aborto è necessario per salvare vite, la nuova legge creerà pericolose barriere e lungaggini per le persone in gravidanza e per coloro che hanno urgente bisogno di trattamenti medici. Amnesty International, insieme alle organizzazioni sanitarie e alle attiviste e agli attivisti per i diritti umani, continua a chiedere leggi che garantiscano l’accesso a un aborto legale e sicuro.