Messico, sorveglianza illegale nei confronti di giornalisti e difensori dei diritti umani

20 Giugno 2017

Sydney, Australia. 6th July 2013 -- A protester holds a sign that reads: ‘Privacy is a fundamental human right, demand it’s return’ at the NSW Council for Civil Liberties' rally in Pitt Street Mall as part of a national day of action against excessive secret surveillance. -- The New South Wales Council for Civil Liberties' held a rally in Pitt Street Mall as part of a national day of action against what they say is excessive secret surveillance.

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A seguito di un articolo del New York Times che ha rivelato l’uso di software per spiare giornalisti e difensori dei diritti umani del Messico, Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International, ha rilasciato questa dichiarazione: “Questa nuova agghiacciante rivelazione conferma che in Messico i giornalisti e i difensori dei diritti umani sono oggetto di pratiche illegali destinate a interferire nelle loro attività. L’articolo del New York Times completa il quadro delle precedenti ricerche di Amnesty International: in Messico si fa uso illegale della tecnologia per cercare di controllare ogni critica nei confronti di chi ha potere“.

I giornalisti e i difensori dei diritti umani mettono costantemente le loro vite in pericolo per difendere i diritti di tutti e informare l’opinione pubblica. Questi non sono affatto crimini per i quali la sorveglianza possa essere giustificata o considerata legale. Invitiamo le autorità a indagare immediatamente e in modo adeguato“.

La sorveglianza illegale è una delle tattiche usate in Messico contro i giornalisti e i difensori dei diritti umani, che subiscono anche attacchi e intimidazioni e spesso sono vittime di omicidi.

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