Migranti e richiedenti asilo: l’Ue deve fermare le violazioni in Libia

16 Novembre 2017

Tempo di lettura stimato: 2'

Le violazioni dei diritti umani, da tempo denunciate nei nostri report, nelle operazioni di intercettamento in mare da parte della guarda costiera libica e le spaventose condizioni in cui versano migranti e richiedenti asilo in Libia sono tornate alla ribalta negli ultimi giorni.

Mentre i giornali italiani e stranieri documentano le violazioni, l’Alto commissario per i diritti umani ha definito “disumana” la collaborazione tra Unione europea e Libia.

Con una nota ufficiale, ribadiamo in quattro punti urgenti, le azioni che i governi devono intraprendere per fermare le violazioni e garantire l’incolumità alle persone che cercano di attraversare il Mediterraneo:

  1. ripensare nel suo insieme la cooperazione con la Libia in tema d’immigrazione dal punto di vista del sostegno finanziario, istituzionale e della formazione, dando priorità alla protezione dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati piuttosto che al loro trattenimento all’interno del paese;
  2. agire insieme alle autorità libiche per porre fine alle detenzioni arbitrarie di migranti e rifugiati, favorendo il rilascio di quelli attualmente detenuti ed emendando la legislazione interna in modo da depenalizzare l’ingresso e la permanenza irregolare nel paese e l’uscita irregolare dal paese;
  3. sollecitare la formalizzazione della presenza in Libia dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati attraverso un memorandum d’intesa che consenta a questo organismo di esercitare in pieno il suo mandato, tra l’altro in materia di determinazione dello status di rifugiato e sui reinsediamenti;
  4. creare urgentemente percorsi alternativi sicuri per migranti e rifugiati, in particolare aumentando il numero dei posti disponibili per il reinsediamento dei rifugiati in Europa.