Mondiali di calcio in Russia: in campo la “squadra Coraggio”

14 Giugno 2018

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In occasione dell’apertura dei mondiali di calcio in Russia, puntiamo i riflettori su 11 campioni nel campo dei diritti umani che ogni giorno mettono in gioco la vita per difendere i diritti umani nel loro paese.


La squadra Coraggio

La campagna “Squadra Coraggio” si occupa di 11 difensori dei diritti umani provenienti da ciascuna delle regioni della Russia in cui si svolgono le partite dei mondiali di calcio, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’importanza del loro lavoro e promuovendo l’invio di messaggi di solidarietà per far sapere loro che non sono soli.

Molti di questi difensori dei diritti umani hanno subito minacce, intimidazioni, aggressioni fisiche, diffamazioni e in alcuni casi arresti arbitrari per aver portato avanti il loro fondamentale lavoro.

In particolare, tre dei componenti della squadra Coraggio o sono tuttora in prigione o i loro aggressori restano ancora sconosciuti.

Si tratta di Oyub Titiev, in carcere da quasi sei mesi per accuse artefatte che intendono colpire il suo lavoro in favore dei diritti umani; dell’ambientalista Andrei Rudomakha, aggredito da sconosciuti nel 2017 per aver denunciato costruzioni illegali sulla costa del mar Nero; di Igor Nagavkin, in detenzione preventiva da oltre un anno e mezzo per accuse false, e che fino al suo arresto ha difeso i diritti dei detenuti e lottato contro la tortura e la corruzione.

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Il meccanismo della Fifa per segnalare violazioni dei diritti umani

Il 29 maggio, la Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa) ha preso l’importante decisione di lanciare un meccanismo di denuncia che consentirà ai difensori dei diritti umani e agli operatori dell’informazione di segnalare violazioni dei diritti umani e d’impegnarsi a sostenere i difensori dei diritti umani e la libertà di stampa in relazione alle attività della Fifa.

Dato che i mondiali di calcio di Russia 2018 si apprestano a svolgersi in un clima di repressione nei confronti dei diritti umani, questo è un test per gli impegni e i meccanismi della Fifa.

Abbiamo sollecitato pertanto la Fifa a essere pronta a confrontarsi con le autorità russe, usando tutta la sua autorevolezza per proteggere efficacemente i difensori dei diritti umani e a fare in modo che i mondiali di calcio non siano lo scenario per una nuova ondata repressiva.

Amnesty International Russia: “Porre fine alla persecuzione dei difensori dei diritti umani”

Mentre cresce l’emozione per l’inizio dei mondiali di calcio, vogliamo mettere in luce il lavoro questi uomini e donne pieni di passione che rischiano la vita e la libertà per difendere i diritti umani in Russia. Della Squadra Coraggio fanno parte attivisti contro la tortura, ambientalisti, difensori dei diritti delle persone Lgbti e delle lavoratrici del sesso e persone che si prendono cura delle vittime di violenza domestica: ecco i veri campioni della Russia!“, ha dichiarato in una nota ufficiale Inga Kelekhsaeva, organizzatrice delle campagne di Amnesty International sulla Russia.

Per tutta la durata dei mondiali di calcio, sostenitori di Amnesty International da ogni parte del mondo staranno dalla parte di questi coraggiosi difensori dei diritti umani e chiederanno la fine delle persecuzioni e delle intimidazioni che essi subiscono dalle autorità russe. L’attenzione globale sarà su quanto accadrà all’interno degli stadi, ma noi continueremo a osservare le violazioni dei diritti umani che si verificheranno fuori“, ha aggiunto Kelekhsaeva.

Chiediamo alle autorità russe di segnare una tripletta rilasciando immediatamente e senza alcuna condizione Oyub Titiev e Igor Nagavkin e avviando un’indagine efficace, rapida e approfondita sulla brutale aggressione subita da Andrei Rudomakha. I campionati del mondo di calcio uniscono persone di ogni parte del mondo e vogliamo che un po’ di questa energia sia destinata a combattere per la libertà e la giustizia in favore di questi coraggiosi difensori dei diritti umani“, ha sottolineato Kelekhsaeva.

Le autorità di Mosca non possono continuare a intimidire e minacciare ogni voce critica. Con gli occhi del mondo rivolti alla Russia, sta a esse decidere che ricordo lasciare dei mondiali di calcio. Nessuno vincerà in Russia fino a quando i difensori dei diritti umani non saranno riconosciuti, protetti e lasciati liberi di svolgere il loro importante lavoro senza ostacoli e senza timore di ripercussioni“, ha concluso Kelekhsaeva.