Myanmar: Amnesty International sollecita il Consiglio Onu dei diritti umani a prendere una posizione forte sui rohingya

4 Dicembre 2017

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Alla vigilia della riunione d’emergenza convocata dal Consiglio Onu dei diritti umani su Myanmar, Amnesty International ha sollecitato una posizione forte sul drammatico peggioramento della situazione per le minoranze etniche e religiose del paese, il cui l’esercito ha lanciato una crudele campagna di pulizia etnica contro i rohingya e continua a commettere crimini contro l’umanità su base quotidiana.

“Convocando questa sessione speciale, il Consiglio Onu dei diritti umani intende mettere in evidenza l’urgente necessità di rispondere alla crisi dei diritti umani in Myanmar”, ha dichiarato James Gomez, direttore di Amnesty International per l’Asia sudorientale e il Pacifico.

“Ma questo non è sufficiente. Il Consiglio deve adottare una forte risoluzione, in grado di far comprendere al governo e alle forze armate di Myanmar che l’orribile trattamento impartito ai rohingya deve cessare immediatamente e che i responsabili non beneficeranno dell’impunità”, ha aggiunto Gomez.

Nel giro di pochi mesi, oltre 620.000 rohingya sono fuggiti in Bangladesh a causa della campagna mirata di violenza nei loro confronti, fatta di innumerevoli uccisioni di uomini donne e bambini, di stupri di donne adulte e adolescenti, di incendi di interi villaggi e di impiego delle mine antipersona.

I rohingya rimasti in Myanmar sono intrappolati in un sistema disumanizzante di apartheid, in cui praticamente ogni aspetto della loro vita subisce gravi limitazioni. Smantellare questo sistema sarà essenziale per assicurare il ritorno volontario e in condizioni di sicurezza e dignità delle centinaia di migliaia di rohingya che hanno lasciato il paese.

“Il Consiglio Onu dei diritti umani deve anche affrontare le ampie violazioni dei diritti umani che le forze di sicurezza di Myanmar compiono contro altre minoranze etniche, in particolare i kachin e gli shan: esecuzioni extragiudiziali e altre forme di uccisione illegale, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie, torture e lavori forzati”, ha aggiunto Gomez.

“La risoluzione del Consiglio dovrà riflettere questa situazione e chiedere a Myanmar di porre immediatamente fine alle violazioni dei diritti umani contro tutte le minoranze in ogni parte del paese”, ha concluso Gomez.

FINE DEL COMUNICATO

Roma, 4 dicembre 2017

Per ulteriori informazioni:

Joint civil society letter calling for a special session of the Human Rights Council (23/11/2017)

https://www.amnesty.org/en/documents/asa16/7503/2017/en/

Rapporto “In gabbia senza un tetto” sul regime di apartheid contro i rohingya (21/11/2017)

https://www.amnesty.it/amnesty-international-accusa-myanmar-rohingya-un-regime-disumano-apartheid/

 

“My world is finished” (10/2017)

http://amnesty.shorthand.com/rohingyacrisis/

“Myanmar’s borderlands on fire” (14/06/2017)

https://www.amnesty.org/en/latest/news/2017/06/myanmars-borderlands-on-fire/

Per firmare l’appello in favore dei rohingya:

https://www.amnesty.it/appelli/myanmar-centinaia-rohingya-ancora-dispersi/

Per interviste:

Amnesty International Italia – Ufficio Stampa

Tel. 06 4490224 – cell. 348 6974361, e-mail: press@amnesty.it