Myanmar, occorre commissione d’inchiesta dell’Onu

3 Settembre 2010

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Amnesty International ha chiesto all’Assemblea generale dell’Onu di adottare una risoluzione che assicuri l’immediata costituzione di una commissione internazionale che svolga un’inchiesta sulle gravi violazioni dei diritti umani commesse in Myanmar, inclusi crimini contro l’umanità e possibili crimini di guerra, e identificare gli autori di queste violazioni affinché siano consegnati alla giustizia.

In particolare, l’inchiesta dovrebbe concentrarsi sulle notizie di diffuse e sistematiche persecuzioni della popolazione civile da parte delle forze di sicurezza, specialmente contro la minoranza etnica musulmana dei Rohingya nella provincia di Rakhine, la minoranza etnica Shan nell’omonima provincia e la minoranza etnica Karen nel Myanmar orientale. La commissione dovrebbe anche investigare sulle denunce di violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario da parte di gruppi armati nella provincia di Shan e nel Myanmar orientale.

Nel giugno del 2008, in un rapporto intitolato ‘Crimini contro l’umanità nel Myanmar orientale’, Amnesty International aveva documentato uccisioni illegali, torture e altri maltrattamenti, sparizioni forzate, lavori forzati, arresti arbitrari e altre forme di punizioni collettive, portate avanti nel quadro di un diffuso e sistematico attacco contro la popolazione civile nella stato di Kayin e nella zona di Bago. Amnesty International continua a ricevere informazioni di questo genere.

Il rapporto evidenziava inoltre la mancata attuazione, da parte del governo del Myanmar, delle raccomandazioni dell’Assemblea generale dell’Onu, che ha adottato 19 risoluzioni sul paese.

In assenza di alcuna possibilità di ottenere giustizia, verità e risarcimenti per le vittime a livello nazionale, la comunità internazionale deve agire immediatamente.