@Grace Gonzalez/Amnesty International
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Già il 7 novembre, giornata di elezioni generali, è stato chiaro che Daniel Ortega sarebbe stato proclamato per la quarta volta presidente del Nicaragua.
Il nuovo mandato elettorale inizierà nel gennaio 2022 e con quello, secondo Amnesty International, un nuovo periodo terribile per i diritti umani.
Negli ultimi anni la repressione delle proteste, gli arresti illegali, le torture e la criminalizzazione dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti sono stati la regola. La magistratura e l’Assemblea nazionale sono state trasformate in meri strumenti approvatori dell’agenda repressiva di Ortega.
Nei mesi che hanno preceduto le elezioni, almeno 39 persone accusate di opporsi a Ortega, tra le quali sette candidati alla presidenza, sono state arrestate. Alcune di loro sono state sottoposte a sparizione forzata e trattenute per mesi in località segrete prima di poter contattare avvocati e familiari.
Durante la giornata elettorale, secondo quanto denunciato dall’osservatorio civico “Urne aperte”, vi sono stati oltre 200 casi di violenza politica e di forti pressioni soprattutto nei confronti di lavoratori e lavoratrici perché si recassero a votare.