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In un nuovo rapporto Amnesty International ha denunciato il ricorso delle autorità del Nicaragua a una nuova tattica repressiva per ridurre al silenzio dissidenti e voci critiche: le sparizioni forzate.
A partire dal 28 maggio 2021, con l’approssimarsi delle elezioni alle quali si candida per un quarto mandato il presidente Daniel Ortega, sono state arrestate almeno 30 persone che vanno ad aggiungersi alle oltre 100 finite in carcere a partire dal 2018.
L’organizzazione per i diritti umani ha documentato dieci casi di sparizione forzata: Daysi Tamara Dávila, Miguel Mendoza, José Pallais, Suyen Barahona, Víctor Hugo Tinoco, Félix Maradiaga, Ana Margarita Vijil, Violeta Granera, Jorge Hugo Torres e Dora María Téllez.
Ufficialmente, sebbene abbiano confermato l’arresto di queste dieci persone, le autorità si ostinano a non rivelare dove siano detenute. Su insistenza dei familiari della maggior parte degli scomparsi, agenti di polizia hanno dato qualche vaga informazione a voce.
I familiari e i loro avvocati hanno presentato almeno 40 ricorsi per ottenere visite dei legali e dei familiari, atti giudiziari e certificati medici ma queste iniziative non hanno ottenuto riscontro.