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Amnesty International ha giudicato ‘un passo indietro per i diritti umani’ l’emendamento costituzionale approvato il 9 maggio mediante referendum in North Carolina, Usa, che vieta i matrimoni e le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
‘Tutte le persone, a prescindere dal loro orientamento sessuale o dalla loro identità di genere, dovrebbero poter beneficiare di tutti i diritti umani, senza eccezione‘ – ha dichiarato Susan Lee, direttrice del Programma Americhe di Amnesty International. ‘E invece, questo è un giorno triste per le coppie composte da persone dello stesso sesso. Quello introdotto il 9 maggio è un divieto discriminatorio che viola diritti tutelati a livello internazionale‘.
Il diritto al matrimonio e a fondare una famiglia è previsto in modo chiaro in norme del diritto internazionale sottoscritte dagli Usa.
Vietare i matrimoni tra persone dello stesso sesso impedisce di beneficiare di un’ampia gamma di diritti, tra cui quello all’alloggio e alla sicurezza sociale, produce stigma sociale e può alimentare la discriminazione e altre violazioni dei diritti umani ai danni delle persone omosessuali, lesbiche e bisessuali.
La maggior parte degli stati degli Usa vieta i matrimoni tra persone dello stesso sesso, che sono legalmente riconosciuti solo in Vermont, New York, New Hampshire, Washington DC, Massachusetts, Maryland, Connecticut, Washington e Iowa.