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“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere” – Articolo 19, Dichiarazione universale dei diritti umani.
Amnesty International Italia continua a sostenere, partecipando agli eventi dell’Onda Pride, la comunità Lgbtqia+ e a difendere il diritto alla libertà di espressione di ciascuna persona, in società libere dalla discriminazione e dall’odio.
Orientamento sessuale, identità di genere, espressione di genere e caratteri sessuali sono causa di discriminazione ed esclusione economica e sociale ovunque nel mondo. Sono 67 gli stati che nel 2023 ancora criminalizzano gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso, 11 dei quali prevedono la pena di morte e nove la reclusione a vita.
Per quanto riguarda l’Italia – che nella Rainbow Map 2022 di ILGA-Europe è 33sima su 49 paesi in termini di riconoscimento dei diritti e tutela della comunità Lgbtqia+ – Amnesty International sollecita l’adozione di norme per la tutela dei diritti della comunità Lgbtqia+. In particolare, chiede leggi che riconoscano e puniscano gli atti discriminatori, nonché la revisione dei meccanismi per la raccolta dei dati.
Nel 2023, il governo italiano ha richiesto agli enti locali di interrompere la trascrizione degli atti di nascita dei figli di coppie omoaffettive nati all’estero, il che rappresenta un ostacolo per la tutela dei loro diritti.
Amnesty International Italia incoraggia, altresì, l’estensione della stepchild adoption – adozione del figlio del coniuge – alle coppie omogenitoriali come uno strumento aggiuntivo per tutelare casi particolari, senza, tuttavia, sottovalutare l’importanza della trascrizione automatica degli atti di nascita dei bambini nati all’estero da coppie omogenitoriali, che rappresenta un altro aspetto fondamentale per garantire i diritti delle famiglie Lgbtqia+.
Preoccupa inoltre l’opposizione alle carriere alias di molte scuole italiane, che negano alle persone transgender la possibilità di sostituire il nome anagrafico con un nome di loro scelta. Questo problema è aggravato dalla mancanza di una normativa nazionale uniforme per regolare l’applicazione della procedura in tutti gli istituti scolastici. Pertanto, Amnesty International Italia ritiene urgente garantire che le scuole siano luoghi sicuri per tutte le persone che le frequentano.
Queste richieste verranno ribadite nel corso dei vari appuntamenti dell’Onda Pride, dove Amnesty International Italia riproporrà la campagna #nonpassa, lanciata nel 2022 per chiedere ai presidenti di Camera e Senato di promuovere con urgenza l’approvazione di una legge che contrasti gli atti discriminatori, con l’obiettivo di prevenire e contrastare emarginazione e violenza contro la comunità Lgbtqia+. Sono 48 i gruppi territoriali che quest’anno hanno aderito all’iniziativa dell’Onda Pride.
Per approfondire: https://www.amnesty.it/i-diritti-delle-persone-lgbtqia