Dall’Onu ulteriori prove sui crimini contro le minoranze etniche in Myanmar

29 Agosto 2018

© Andrew Stanbridge / Amnesty International

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Un rapporto diffuso il 27 agosto dalla Missione Onu di accertamento dei fatti ha aggiunto ulteriori prove a quelle, già schiaccianti, relative agli atroci crimini commessi dalle forze di sicurezza di Myanmar contro i rohingya e altre minoranze etniche nel nord del paese.

Il rapporto reso noto a Ginevra è solo una parte di un più completo resoconto che verrà reso pubblico nelle prossime settimane.

“Questo rapporto, che non fa altro che aggiungere prove a quelle già disponibili, mostra l’urgente bisogno che si avvii un’indagine indipendente sui crimini commessi dall’esercito di Myanmar, poiché le autorità locali hanno dato ampia prova di non essere in grado di processare i responsabili“, ha dichiarato Tirana Hassan, direttrice di Amnesty International per le risposte alle crisi.

La comunità internazionale ha il dovere di agire per assicurare giustizia. Se non lo farà, darà alle forze armate di Myanmar il segnale che potranno beneficiare dell’impunità e proseguire a commettere i loro crimini“, ha aggiunto Hassan.

“Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve deferire urgentemente la situazione di Myanmar al Tribunale penale internazionale. Fino a quando non lo farà, è fondamentale che gli stati membri dell’Onu adottino meccanismi per raccogliere e conservare le prove in vista di futuri procedimenti giudiziari“, ha concluso Hassan.

Leggi la dichiarazione di Amnesty International del 24 agosto, alla vigilia del primo anniversario dell’inizio della pulizia etnica e dei crimini contro l’umanità ai danni rohingya e di altre minoranze etniche nel nord di Myanmar.