© Amnesty International/Grzegorz Żukowski
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All’alba del 6 maggio la polizia si è presentata a casa di Elżbieta Podlesna, appena rientrata da un tour organizzato da Amnesty International in Belgio e in Olanda per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi per lo stato di diritto nel suo paese, la Polonia.
Elżbieta è accusata di “offesa ai valori religiosi“: gli agenti che hanno perquisito la sua abitazione, oltre ad aver sequestrato il suo personal computer, schede di memoria e il telefono cellulare, hanno rinvenuto dei poster in cui la Vergine Maria è ritratta con un’aureola intorno al capo con i colori arcobaleno. Alcuni di quei poster erano stati affissi nella città di Płock alla fine di aprile.
Elżbieta è una delle 14 donne che lo scorso anno aprirono uno striscione con la scritta “Stop al fascismo” in occasione di una marcia fascista nel centro di Varsavia. Vennero picchiate dai manifestanti ma la polizia, anziché arrestare gli aggressori, fermò le donne che furono successivamente multate.