Polonia, lo stato d’emergenza peggiorerà la situazione dei richiedenti asilo alla frontiera

2 Settembre 2021

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Amnesty International ha deplorato l’istituzione dello stato d’emergenza alla frontiera della Polonia con la Bielorussia, a causa dei pericoli provocati da “3000 tentativi di attraversamento del confine nel mese di agosto”.

Questa decisione, presa il 31 agosto, metterà in forte pericolo i richiedenti asilo che cercano di raggiungere la Polonia e minaccia di aggravare la già drammatica situazione di quattro donne, una bambina di 15 anni e 27 uomini di origine afgana che si trovano da tre settimane bloccati lungo la frontiera, senza acqua potabile né cibo, dopo essere stati respinti dal lato polacco.

Lo stato d’emergenza – che proibisce, tra le altre cose, manifestazioni, raduni, eventi di massa e culturali – restringerà il già limitato accesso dei giornalisti che stanno seguendo la vicenda, dato che sarà vietato entrare con strumenti di registrazione nell’area interessata dal provvedimento, e ostacolerà ulteriormente il lavoro delle Ong, degli attivisti e degli avvocati che stanno cercando di assistere i 32 richiedenti asilo.

Uno stato d’emergenza può consentire di limitare determinati diritti umani in circostanze estreme, quando vi sia una ‘minaccia alla vita della nazione’. In Polonia non c’è alcuna minaccia del genere e le autorità stanno solo usando cinicamente i poteri d’emergenza per prendere di mira i richiedenti asilo e chi li assiste”, ha dichiarato Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa.

Solo l’1 settembre l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati e la Croce rossa della Bielorussia, col sostegno di quella polacca, sono riusciti a portare aiuti umanitari ai 32 richiedenti asilo fermi lungo la frontiera nella zona di Usnarz Górny.

Amnesty International ha ricordato al governo polacco che la Corte europea dei diritti umani ha ordinato che i richiedenti asilo bloccati alla frontiera ricevano cibo, acqua, vestiti, cure mediche e un riparo.

L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato il governo di Varsavia a garantire che le domande di asilo verranno esaminate individualmente e che le organizzazioni per i diritti umani, gli avvocati e altre istituzioni possano incontrare i richiedenti asilo senza problemi.