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Dopo il primo test effettuato a Roma il 24 febbraio, Amnesty International ha inviato i suoi osservatori alla manifestazione che si è svolta a Firenze il 19 maggio 2018.
Il compito degli osservatori, come previsto in altri progetti svolti all’estero, compresi quelli di Amnesty International (quello italiano è coordinato dall’Ufficio Attivismo dell’associazione) è di monitorare il comportamento delle forze di polizia schierate in una manifestazione con funzioni di ordine pubblico e verificare se questo rispetti o meno gli standard internazionali sull’uso della forza e altri standard rilevanti in tali contesti.
Come già a Roma la presenza degli osservatori, facilmente rilevabili grazie a un’apposita pettorina, è stata comunicata in anticipo alla Questura di Firenze e fatta notare ai responsabili delle forze di polizia.
L’obiettivo degli osservatori è di favorire, con la loro presenza, lo svolgimento regolare delle manifestazioni e favorire comportamenti responsabili, estranei a ogni forma di violenza cui Amnesty International è naturalmente contraria.
In caso di tensioni o di episodi di violenza, compito delle forze di polizia è di agire in linea con i criteri di necessità e proporzionalità stabiliti dal diritto internazionale. Qualora ciò non dovesse avvenire, gli osservatori sono presenti per monitorare e riferire alla loro associazione quanto visto.
“Amnesty International è fiduciosa che la presenza dei suoi osservatori durante le manifestazioni sarà sempre più vista come garanzia per tutti: per l’incolumità dei manifestanti e per la reputazione degli operatori delle forze di polizia che svolgano correttamente il loro lavoro“, ha dichiarato Roberta Zaccagnini, direttrice ufficio attivismo di Amnesty International Italia.