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Anastasia Vasilyeva è a capo di un sindacato di operatori sanitari della Russia. Ma soprattutto è medico e quindi si suppone che conosca bene ciò di cui parla.
Alla fine di marzo, aveva lanciato un appello tramite YouTube a tutti i medici e gli infermieri della Russia: “Non lavorate senza mezzi di protezione!“. Il 31 marzo era stata convocata per interrogatori.
Il 2 aprile l’hanno arrestata insieme ad alcuni colleghi e a giornalisti. Il gruppo era appena arrivato nel villaggio di Okulovka (nella regione di Novgorod) per consegnare mascherine e altri strumenti protettivi al personale medico dell’ospedale locale.
Per tutti è stata elevata l’accusa di “mancato rispetto delle norme di condotta per prevenire e risolvere una situazione d’emergenza”. Ma, a differenza degli altri, Anastasia Vasilyeva non è stata rilasciata. Anzi, all’interno della stazione di polizia del villaggio le hanno stretto le mani al collo e picchiata allo stomaco fino a quando non è svenuta.
Anastasia Vasilyeva ha trascorso la notte tra il 2 e il 3 aprile in una cella di polizia. Rischia di essere processata per “disubbidienza agli ordini di un agente di polizia“.