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Per il secondo anno consecutivo, il governo serbo ha vietato lo svolgimento del Belgrado Pride.
La manifestazione, prevista sabato 6 ottobre, è stata proibita dal primo ministro Ivica Dacic dopo le pressioni del capo della chiesa ortodossa serba, dei partiti della coalizione di governo e di gruppi di estremisti.
Il primo ministro Dacic, che è anche ministro dell’Interno, ha motivato la sua decisione adducendo motivi di sicurezza e la necessità di proteggere vite umane e mantenere l’ordine pubblico.
‘Al governo spetterebbe, in realtà, garantire che manifestazioni pacifiche come il Belgrado Pride possano svolgersi senza interferenze indebite. La decisione del primo ministro Dacic è in contrasto con le leggi e la Costituzione della Serbia che proteggono diritti fondamentali, come il diritto alla libertà d’espressione. Ma il governo serbo pare mancare della volontà politica di proteggere questi diritti. Invece, ha consentito al pregiudizio di vincere’ – ha commentato John Dalhuisen, direttore del Programma Europa e Asia centrale di Amnesty International.