Spionaggio contro i difensori dei diritti umani: la NSO Group torna ai suoi fondatori

19 Febbraio 2019

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Novalpina Capital, la compagnia privata di investimenti che ha aiutato i fondatori della NSO Group a riacquistare la propria azienda dal gruppo Francisco Partners, deve immediatamente chiarire come intende impedire ulteriori violazioni dei diritti umani da parte di NSO Group, chiamata in causa in relazione a numerosi attacchi contro i difensori dei diritti umani.

Lo chiedono sette organizzazioni per i diritti umani (Amnesty International, R3D: Red en Defensa de los Derechos Digitales, Privacy International, Access Now, Human Rights Watch, Reporters Without Borders e Robert L. Bernstein Institute for Human Rights, NYU School of Law and Global Justice Clinic, NYU School of Law), che hanno ricordato in una lettera aperta indirizzata a Novalpina le responsabilità di NSO Group nell’attacco informatico contro un dipendente di Amnesty International e le accuse di aver spiato il dissidente Jamal Khashoggi, ucciso nel 2018 all’interno del consolato saudita di Istanbul, in Turchia.

La direzione di Novalpina deve spiegare il suo coinvolgimento in un’azienda che è diventata la fornitrice di strumenti di sorveglianza a governi che violano i diritti umani. La vendita è avvenuta proprio in concomitanza con le denunce secondo le quali persone pagate da NSO Group hanno cercato di intimidire fisicamente chi stava indagando sugli attacchi ai difensori dei diritti umani: una prova ulteriore dell’estrema pericolosità di NSO Group”, ha dichiarato Danna Ingleton, vicedirettrice di Amnesty Tech.

Chiediamo a Novalpina di dichiarare l’immediata fine delle vendite di ulteriori prodotti di NSO Group a governi che sono stati accusati di usare software di sorveglianza per violare i diritti umani. Novalpina dev’essere completamente trasparente su come intende impedire ulteriori violazioni dei diritti umani”, ha aggiunto Ingleton.

Questa potrebbe essere la volta buona per chiamare NSO Group a rendere conto del suo operato. Novalpina deve impegnarsi a collaborare pienamente alle indagini sulle violazioni dei diritti umani causate in passato dai software di sorveglianza di NSO Group e assicurare che né NSO Group né il suo precedente proprietario Francisco Partners, continueranno ad agire indisturbati”, ha concluso Ingleton.

Ulteriori informazioni

Il software Pegasus prodotto da NSO Group è stato usato per spiare rappresentanti della società civile in ogni parte del mondo, e in particolare almeno 24 difensori dei diritti umani, giornalisti e parlamentari in Messico nonché un dipendente di Amnesty International e ancora Omar Abdulaziz, Yahya Assiri, Ghanem Al-Masarir, il vincitore di premi sui diritti umani Ahmed Mansoor e forse anche Jamal Khashoggi.