Chiusura Sprar Riace, Gianni Rufini: “È scelta politica”

15 Ottobre 2018

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“La scelta del Ministero dell’Interno di ‘chiudere’ l’esperienza di Riace non ha nulla a che vedere con le irregolarità contestate al sindaco Mimmo Lucano, che saranno verificate in sede giudiziaria. É piuttosto una scelta politica che mira a distruggere la testimonianza concreta del fatto che la migrazione può essere vissuta come un’opportunità, che può portare sviluppo, crescita e qualità della vita ai territori interessati”.

Sono le parole di Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia, sulla scelta del Viminale di trasferire altrove i migranti presenti nel Comune di Riace.

I progetti Sprar vengono rinnovati ogni tre anni: nel caso di Riace si parla del triennio 2017-2019, ma già dall’estate scorsa erano stati bloccati alcuni pagamenti per anomalie nella documentazione presentata dall’amministrazione locale, specifica il Viminale.

“Il desiderio è di cancellare quello che funziona e che, proprio per questo, contrasta con una rappresentazione della realtà per cui la migrazione sarebbe soltanto fonte di problemi e disagi per gli italiani. Una rappresentazione funzionale a certa propaganda politica ma lontana dalla verità” ha aggiunto Rufini.

“La preoccupazione è che la ‘chiusura’ faccia ritornare Riace alla sua condizione precedente di paese in pericolo d’estinzione in quanto abitato prevalentemente da persone anziane e che costringa centinaia di italiani che a Riace sono tornati o che vi si sono stabiliti negli ultimi anni alla più classica delle vie di fuga dalla marginalità: l’emigrazione” ha concluso Rufini.