@Benjamin Girette
Tempo di lettura stimato: 2'
Dal primo giorno dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio, migliaia di persone sono scese in piazza in molte città della Russia per manifestare il loro dissenso nei confronti della guerra. Le proteste, del tutto pacifiche, sono state disperse con una forza eccessiva e non necessaria.
Secondo OVD-Info, organizzazione non governativa russa per i diritti umani, da allora sono stati arrestati oltre 15.000 manifestanti, molti dei quali sottoposti a pestaggi e condizioni di detenzione crudeli, inumane e degradanti. Decine di inchieste giudiziarie sono state avviate contro di loro.
Oltre alle norme contro la libertà di stampa, le autorità di Mosca hanno introdotto nuovi reati per criminalizzare il dissenso, in particolare quello di “discredito nei confronti delle forze armate russe”. Sono state applicate anche norme preesistenti, dal contenuto vago e generico, come quelle che vietano la “diffusione di notizie false”.
Per protestare contro questa repressione violenza e contraria ai diritti umani, abbiamo indetto una serie di manifestazioni per chiedere la fine della repressione del dissenso in Russia. In oltre 30 piazze d’Italia, gli attivisti e le attiviste di Amnesty International innalzeranno cartelli con alcuni degli slogan mostrati durante le proteste in Russia a sostegno delle persone scese in piazza.
Nella mappa è possibile vedere date e luoghi dell’iniziativa: