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Sopravvissuti e testimoni di una serie di attacchi per motivi etnici, compiuti dalle Forze di supporto rapido (Fsr) e dalle milizie arabe loro alleate, hanno descritto ad Amnesty International una serie di “orrori inimmaginabili” avvenuti nella zona di Ardamata, nel Darfur occidentale, dove si trova un campo per profughi interni.
Gli attacchi sono iniziati intorno al 1° novembre. Il 4 novembre le Fsr hanno preso il completo controllo della zona iniziando la caccia ai masalit e ad altri membri di tribù non arabe. Uomini, donne e bambini sono stati uccisi nelle loro case o in strada, mentre cercavano di fuggire. Le Nazioni Unite hanno denunciato anche violenze sessuali.
“Il 6 novembre, insieme ai miei colleghi, ho contato 95 corpi, compreso un neonato di 18 giorni trovato accanto alla madre. Ho assistito personalmente all’uccisione di quattro uomini”, ha detto un medico di Ardamata ad Amnesty International.