Terremoto in Afghanistan: garantire aiuti senza discriminazioni

1 Settembre 2025

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Un devastante terremoto di magnitudo 6,0 ha colpito poco prima di mezzanotte, ora locale, l’Afghanistan orientale, vicino al confine con il Pakistan. Almeno 800 persone hanno perso la vita e 2500 sono rimaste ferite, mentre diversi villaggi sono stati completamente distrutti.

Babu Ram Pant, vicedirettore di Amnesty International per l’Asia meridionale, ha dichiarato:

“Amnesty International esprime la propria vicinanza alle famiglie che hanno perso i loro cari a causa del terremoto, che si è abbattuto in un momento in cui l’Afghanistan sta già affrontando una molteplicità di crisi”.

“Più di 22 milioni di persone, quasi la metà della popolazione del paese, necessitano già di assistenza umanitaria. La crisi è aggravata dai rimpatri forzati di oltre 1,9 milioni di persone rifugiate e richiedenti asilo afgane da Iran e Pakistan, molte delle quali vivevano in tende improvvisate vicino ai confini. Inoltre, diversi paesi che erogano aiuti destinati alla popolazione afgana, inclusi gli Stati Uniti, li hanno ridotti o sospesi”.

“Le autorità di fatto talebane hanno a loro volta limitato le attività delle organizzazioni umanitarie e delle agenzie di soccorso attraverso politiche restrittive e con il divieto imposto alle donne afgane di lavorare per le Nazioni Unite e per le altre Ong presenti nel paese. Questo fa parte dell’attacco sistematico dei talebani ai diritti umani”.

“Amnesty International sollecita le autorità di fatto talebane a garantire un accesso immediato e senza ostacoli a tutte le organizzazioni umanitarie e a rimuovere le barriere amministrative che ritardano le valutazioni dei bisogni. Devono rispondere alle necessità delle comunità colpite e assicurare che le operazioni di soccorso e assistenza si svolgano senza discriminazioni. Occorre inoltre adottare misure specifiche per tutelare i diritti umani dei gruppi maggiormente a rischio, che nelle crisi affrontano sfide multiple, tra cui donne, minori, persone anziane e persone con disabilità, affinché siano rispettati e garantiti sia nelle operazioni di soccorso che nei programmi di ricostruzione”.

“Nei momenti di emergenza è fondamentale che la protezione dei diritti umani sia posta al centro della risposta. Le autorità di fatto talebane devono adempiere ai propri obblighi in materia di diritti umani e adottare misure che facilitino la fornitura di assistenza umanitaria in modo non discriminatorio ed efficace, in grado di rispondere ai bisogni della popolazione”.

Nel mese di ottobre 2023 l’Afghanistan era già stato colpito da un violento terremoto di magnitudo 6,3 che aveva raso al suolo interi villaggi, causando migliaia di morti. A causa delle sanzioni, dell’isolamento internazionale e delle interferenze dei talebani, secondo quanto riferito allora dagli operatori di soccorso, gli aiuti furono pressoché inesistenti e migliaia di persone rimasero intrappolate per giorni senza ricevere alcun sostegno.