Thailandia: processo per “lesa maestà” contro un’attivista di 16 anni

17 Luglio 2023

Photo by Chaiwat Subprasom/SOPA Images/LightRocket via Getty Images

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Giovedì 20 luglio è previsto il verdetto finale contro Noppasin ‘Sainam’ Treelayapewat, un giovane attivista che rischia fino a 15 anni di carcere per “lesa maestà”, per aver partecipato a una sfilata di moda satirica a Bangkok quando aveva 16 anni.

Il 29 ottobre 2020 alcuni manifestanti pro-democrazia si erano radunati lungo Silom Road a Bangkok per chiedere riforme politiche. Durante la manifestazione, avevano organizzato una finta sfilata di moda per fare satira sul ruolo della monarchia in Thailandia. Noppasin ‘Sainam’ Treelayapewat aveva sfilato indossando un crop-top nero.

Il ragazzo è sotto processo con diverse accuse, fra cui quella di lesa maestà ai sensi dell’articolo 112 del codice penale thailandese. Secondo questo articolo, chiunque sia riconosciuto colpevole di diffamazione, insulto o minaccia nei confronti del re, della regina, dell’erede al trono o del reggente può essere condannato a una pena detentiva da tre a 15 anni. Tra le altre accuse, c’è anche la violazione del decreto sullo stato d’emergenza non più in vigore e delle leggi sulle malattie trasmissibili, sui raduni pubblici e sul controllo della pubblicità mediante amplificatori sonori.

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“Sainam rischia di essere privato della libertà per molti anni solamente per aver partecipato a una sfilata di moda satirica durante una protesta pacifica, quando era ancora minorenne. Le molteplici accuse penali nei suoi confronti mettono ancora una volta in luce come le autorità thailandesi stiano privando molti adolescenti del loro diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica. Le autorità thailandesi devono immediatamente e senza condizioni far cadere tutte le accuse contro di lui e altri 100 giovani sotto accusa solo per il loro coinvolgimento in proteste pacifiche”, ha dichiarato Chanatip Tatiyakaroonwong, ricercatore di Amnesty International sulla Thailandia

Il 12 settembre 2022 il tribunale di Bangkok ha condannato Jatuphon ‘Niw’ Saeung, un attivista di 23 anni che aveva partecipato alla stessa sfilata di moda, a due anni di reclusione per ‘lesa maestà”. Tra il 1° gennaio 2020 e l’11 luglio 2023 Secondo il gruppo locale per i diritti umani Thai Lawyers for Human Rights tra il 1° gennaio 2020 e l’11 luglio 2023 almeno 286 minorenni, tra cui Sainam, sono stati soggetti ad accuse penali per il loro coinvolgimento in proteste pacifiche. Almeno 20 di loro sono stati accusati in base alla legge sulla lesa maestà.

“Le autorità thailandesi devono immediatamente e senza condizioni far cadere tutte le accuse contro Sainam, così come devono fare con oltre cento giovani accusati per il loro coinvolgimento in proteste pacifiche”, ha proseguito Chanatip Tatiyakaroonwong. Il rapporto di Amnesty International, intitolato “Stiamo riconquistando il nostro futuro” e pubblicato a febbraio 2023, documenta come le autorità abbiano fallito nel garantire la sicurezza di molti bambini e bambine durante le proteste, mettendo a rischio l’integrità fisica e mentale dei giovani manifestanti attraverso arresti violenti e detenzioni illegali.

“I minori in Thailandia corrono gravi rischi solo a causa del voler esprimere le loro opinioni. Sono 286 i bambini e le bambine che di recente sono andati incontro a gravi accuse penali. Intimidazioni ufficiali e sorveglianza da parte delle autorità, nonché un uso ingiustificato ed eccessivo della forza da parte della polizia durante le proteste”, ha aggiunto Tatiyakaroonwong.

“In quanto parte del Patto internazionale sui diritti civili e politici e della Convenzione sui diritti dell’infanzia, la Thailandia deve garantire che i bambini e le bambine siano liberi di esprimere le proprie opinioni attraverso proteste pacifiche in un ambiente sicuro e incoraggiante”, ha concluso Tatiyakaroonwong.