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A Caivano, nella notte tra sabato e domenica, secondo le ricostruzioni degli inquirenti divulgate dai media, un uomo avrebbe ucciso la sorella, Maria Paola, perché lei aveva una relazione con Ciro, un ragazzo transessuale. L’uomo avrebbe speronato lo scooter sul quale viaggiavano Maria Paola e Ciro: uccidendo sul colpo lei, e poi picchiando lui, mentre gli urlava contro di aver “infettato” sua sorella che, prima di conoscere lui, sarebbe stata “normale“.
A Caivano – se verranno confermate le accuse – un uomo ha ucciso una donna e aggredito un transessuale commettendo nel nostro paese l’ennesimo femminicidio, l’ennesima violenza contro una persona transessuale per motivi di odio transfobico.
Eppure c’è chi si ostina a dire che omofobia, transfobia e odio contro le donne non siano un’emergenza, in Italia. Eppure il voto alla Camera sul disegno di legge ‘Zan’ contro l’omo-bi-transfobia, la misoginia e la violenza di genere è stato posticipato a dopo le elezioni regionali, perché le urgenze sono sempre altre. E i diritti delle persone, soprattutto se sono persone LGBTI+, vengono sempre dopo gli equilibri(smi) politici, le logiche elettorali.
Ciò che è accaduto a Caivano conferma invece, se mai ce ne fosse stato bisogno, che nuove misure di prevenzione e contrasto a omofobia, transfobia, misoginia e violenza di genere non possono più attendere. Non devono più attendere.
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio chiede che la discussione sul disegno di legge contro l’omo-bi-transfobia, la misoginia e la violenza di genere torni immediatamente in aula, e che il ddl venga votato quanto prima per dare alle persone e al paese le risposte che da tempo aspettano, attraverso un adeguamento normativo, massicce campagne di prevenzione, formazione diffusa contro stereotipi, pregiudizi, e discriminazione, e per l’uso di un linguaggio rispettoso di tutte le identità di genere. Perché nessuna vita deve essere più stroncata, nessuna persona deve essere più aggredita, nessun diritto deve essere più negato per motivi di odio transomofobico e misogino.