Tempo di lettura stimato: 2'
Il 29 gennaio la Corte d’Appello dell’Aja, nei Paesi Bassi, ha giudicato il gigante petrolifero Shell responsabile dell’inquinamento da idrocarburi causato dalla sua sussidiaria Shell Nigeria nella regione del delta del fiume Niger.
La causa era stata intentata 13 anni fa da tre agricoltori che avevano accusato Shell di aver reso sterili i loro terreni e avvelenato le vasche per gli allevamenti del pesce.
In primo grado, la giustizia olandese (la multinazionale del petrolio ha sede nei Paesi Bassi) aveva dato loro torto, sostenendo che la casa madre non poteva essere ritenuta responsabile dell’operato di una sua sussidiaria.
In appello questa posizione è stata ribaltata e per questo si deve parlare di una sentenza storica.
L’entità del risarcimento sarà resa nota tra qualche mese, probabilmente a maggio e si spera sarà adeguata alla gravità dei danni procurati da Shell all’ambiente del delta del fiume Niger.
Le buone notizie di Amnesty International Italia sono anche su Pressenza.