Turchia, Osman Kavala resta in carcere per accuse infondate

28 Gennaio 2020

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Un tribunale di Istanbul ha confermato il prolungamento della detenzione dell’attivista della società civile turca Osman Kavala in attesa della prossima udienza del processo, prevista il 18 febbraio.

Fondatore dell’organizzazione non governativa Anadolu Kültür A.Ş. per la promozione dei diritti attraverso le arti, Kavala è stato arrestato il 1° novembre 2017 con l’accusa di aver organizzato le manifestazioni al Gezi Park di Istanbul del 2013 e di essere coinvolto nel tentato colpo di stato del luglio 2016.

Nel marzo 2019, insieme ad altri 15 imputati, è stato rinviato a processo per il “tentativo di rovesciare il governo o di impedirne totalmente o parzialmente il funzionamento” e per una lunga serie di altri reati, tra cui il danneggiamento di luoghi di preghiera o cimiteri, possesso di sostanze pericolose, furto, lesioni gravi e possesso di armi.

Nel rinvio a giudizio, secondo Amnesty International, non vi è alcuna prova di attività criminali a suo carico.

Il tribunale ha ignorato la pronuncia della Corte europea dei diritti umani che, il 10 dicembre 2019, aveva stabilito che Kavala era sottoposto a detenzione arbitraria da oltre due anni e doveva essere rilasciato immediatamente.

Osman Kavala è in carcere da 819 giorni per accuse infondate. Non avrebbe dovuto trascorrere neanche un giorno dietro le sbarre“, ha dichiarato Milena Buyum, campaigner di Amnesty International sulla Turchia.