Raif Badawi
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In occasione dei cinque anni di carcere per Raif Badawi continuiamo a chiedere libertà e giustizia.
Il blogger e prigioniero di coscienza saudita è in carcere dal 17 giugno del 2012, condannato a 10 anni. Ha già subito in pubblico 50 delle 1000 frustate previste dalla condanna. Giudicato colpevole di “offesa all’Islam”, la sua vera “colpa” è stata di aver fondato il forum online “Free Saudi Liberals“, dedicato al dibattito su temi politici e religiosi.
“Voglio dire a voi, persone libere che avete preso a cuore il destino di Raif, che le vostre proteste stanno facendo la differenza. Per favore, non fermatevi fino a quando Raif non sarà rilasciato“. Ensar Haidar, moglie di Raif Badawi.
In questi anni il nostro appello per chiedere di annullare la condanna, oltre a fare pressione sulle autorità saudite, è stato fondamentale per dimostrare vicinanza e sostegno alla famiglia del blogger e a tutti i difensori dei diritti umani che vivono in Arabia Saudita.
Firmare l’appello per Raif Badawi significa avere il coraggio di schierarsi al fianco dei difensori dei diritti umani e lavorare ogni giorno per costruire un mondo più giusto.
La solidarietà a sostegno di Raif Badawi e della sua famiglia è riuscita a superare qualsiasi confine nazionale. Oltre all’Italia, in tantissime nazioni sono migliaia le persone che hanno testimoniato la loro solidarietà attraverso la firma di petizioni e messaggi sui social.
In occasione di questo triste anniversario, dal 15 al 25 giugno, con una twitter action continuiamo a dare voce alle migliaia di sostenitori del blogger saudita nel mondo. Partecipa anche tu, clicca ora sull’icona di Twitter.
Dalla fine di marzo 2016 è attiva la “mail/fax jam del giovedì“: ogni settimana scriviamo all’ambasciata dell’Arabia Saudita per fare pressione e chiedere la liberazione di Raif Badawi e di altri prigionieri di coscienza sauditi.
Per partecipare, stampa e invia via fax o copia e invia via mail la lettera che trovi in calce. Quando lo fai, segnala l’invio ad action@amnesty.it: ci aiuterai a misurare l’impatto delle nostre campagne.
S.E. Dr. Rayed Khaled a. Krimly,
Ambasciatore del Regno in Italia
Ambasciata dell’Arabia Saudita
Cancelleria Via G.B. Pergolesi, 9 – 00198 Roma
Tel.: 06844851 – Fax: 068551781
E-mail.: segreteria@arabia-saudita.it
Ufficio Culturale Via Guido d’Arezzo, 5 – 00198 Roma
Tel.: 068557173 – 068540498 – Fax: 068842336
E-mail.: scitaly@moe.gov.sa
Your Excellency,
I am writing to You as supporter of Amnesty International, the non-governmental organization which, since 1961, has been working in defense of human rights, wherever in the world they are violated.
I call on you to release Raif Badawi immediately and unconditionally as he is being held solely for the peaceful exercise of his right to freedom of expression and assembly.
I call on you to quash his conviction and prison sentence and drop all charges against him.
I call on you to refrain from carrying out the flogging punishment against Raif Badawi.
I call on you to stop charging actvists with charges such as “apostasy” punishable by death sentence.
I urge you, in the meantime, to ensure that Raif Badawi is protected from torture and other ill-treatment including the flogging punishment, and given immediate and regular access to his family and lawyers of his choice and any medical attention he may require.
I call on you to take steps to ease the crackdown on activists and their use to social media.
Thank You for your attention.
Dopo quel terribile venerdì durante il quale sono state inferte a Raif Badawi le prime 50 frustate, ogni settimana i nostri attivisti sono scesi in piazza per chiedere di annullare la condanna. Da allora Raif Badawi non ha più subito frustate in pubblico.