Usa, messo a morte Corey Johnson: la 12esima esecuzione federale sotto l’amministrazione Trump

15 Gennaio 2021

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Corey Johnson, condannato alla pena capitale per il suo coinvolgimento in sette omicidi, è stato messo a morte giovedì 14 gennaio negli Stati Uniti nonostante fosse malato di Covid-19 e i suoi legali avessero presentato ricorso denunciando la sua infermità mentale.

L’uomo è stato sottoposto a un’iniezione letale nel carcere di Terre Haute, in Indiana. Un tribunale aveva sospeso l’esecuzione di Johnson e di un altro condannato a morte, Dustin Higgs, proprio perché entrambi avevano contratto il Coronavirus, ma una corte d’appello federale ha revocato lo stop mercoledì e la Corte Suprema ha dato il via libera all’esecuzione di Johnson ieri.

L’esecuzione dell’altro condannato a morte è prevista per stasera: Higgs sarebbe l’ultimo condannato federale che l’amministrazione Trump vorrebbe mettere a morte prima della fine del suo mandato.

Il 13 gennaio 2021 Lisa Montgomery, condannata alla pena capitale nel 2007 per l’omicidio di una donna all’ottavo mese di gravidanza, è stata messa a morte con un’iniezione letale negli Stati Uniti. Si è trattato della prima esecuzione federale di una donna dopo 67 anni e della prima esecuzione federale durante la transizione da una presidenza a un’altra dopo 130 anni. L’esecuzione era stata sospesa il giorno precedente da un giudice federale per consentire una perizia psichiatrica sulla donna, ma la sospensione era stata poi annullata dalla Corte suprema federale.

Gli Stati Uniti hanno ripreso le esecuzioni federali lo scorso luglio dopo una pausa di 17 anni. Da allora, 12 persone sono state sottoposte a iniezione letale.