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Trentuno stati hanno sottoscritto una dichiarazione, trasmessa dalla Finlandia alla 46ma sessione del Consiglio Onu dei diritti umani, in cui si esprime “profonda preoccupazione” per le massicce violazioni dei diritti umani commesse impunemente dalle autorità egiziane, si evidenziano le “limitazioni alla libertà d’espressione e al diritto di manifestazione pacifica e la stretta allo spazio per la società civile e per l’opposizione politica e si condanna l’uso delle leggi antiterrorismo per punire persone che esprimono critiche in modo pacifico.
Gli stati che hanno aderito alla dichiarazione promossa dalla Finlandia sono: Australia, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Canada, Macedonia del Nord, Costa Rica, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Montenegro, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svezia e Svizzera.
La dichiarazione congiunta chiede “l’immediata fine dell’impunità (…), dell’uso eccessivo della detenzione preventiva e della prassi di indagare i detenuti alla fine del periodo di carcere cautelare per ulteriori reati”. Potrà essere sottoscritta da altri stati entro due settimane dalla fine della sessione in corso del Consiglio Onu dei diritti umani.
L’ultima dichiarazione congiunta presentata al Consiglio Onu dei diritti umani sulla situazione dei diritti umani risaliva al marzo 2014: promossa dall’Islanda, era stata sottoscritta da 26 stati.