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In Yemen si sta consumando una crisi umanitaria che, secondo le Nazioni Unite, è attualmente la più grave del mondo.
In questo terribile contesto, milioni di persone con disabilità vanno incontro anche a una profonda esclusione.
Lo denunciamo nel rapporto: Esclusi: la vita delle persone con disabilità nel conflitto armato in Yemen, pubblicato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità.
Il rapporto è frutto di sei mesi di ricerche, sopralluoghi in tre province dello Yemen meridionale e interviste a quasi 100 persone per documentare l’esperienza di 53 donne, uomini e bambini con diversi tipi di disabilità.
Le persone con disabilità soffrono difficoltà ancora più gravi quando fuggono dalla violenza. Molti hanno ci hanno raccontato di aver dovuto affrontare lunghi ed estenuanti viaggi senza sedie a rotelle, stampelle o altri mezzi di ausilio. La maggior parte di essi dipendevano dalla famiglia o dagli amici.
“Il viaggio è stato straziante… Mi spostavano da un autobus a un altro, in tutto quattro… Mi ha trasportato il mio vicino” ha dichiarato Migdad Ali Abdullah, un ragazzo di 18 anni con mobilità ridotta e disturbi di comunicazione descrivendo il viaggio di 18 ore che ha compiuto all’inizio del 2018 insieme alla sua famiglia da Hodeidah per raggiungere un campo per sfollati a Lahj.
Alcune persone con disabilità sono rimaste indietro mentre le loro famiglie fuggivano, separate nella confusione o perché il viaggio era troppo duro per loro.
Quando le persone con disabilità riescono a mettersi in fuga, il viaggio spesso peggiora le loro condizioni di salute o la loro invalidità. Alcuni sono divenuti disabili perché le parti in conflitto non hanno informato adeguatamente i civili su gli attacchi che avrebbero potuto coinvolgerli.
La guerra yemenita e il crollo economico hanno colpito duramente la sanità pubblica e i servizi sociali portando a una sistematica incapacità a garantire i diritti delle persone disabili. Molti si affidano all’elemosina o si arrangiano; qualcuno finisce in povertà per pagare beni fondamentali come farmaci o pannolini per adulti.
I familiari hanno detto di aver venduto i loro averi o aver rimandato il pagamento dell’affitto e altre importanti spese per dare priorità ai costi relativi al sostegno di un proprio familiare.
Anche i mezzi di ausilio scarseggiano. Lo Yemen meridionale ha un unico centro per le protesi ed è costretto a inviarne alcune tipologie all’estero per le riparazioni.
I ripetuti conflitti nella regione dello Yemen hanno provocato un aumento dei problemi psichici, con un’importante quota della popolazione, tra i quali molti bambini, gravemente traumatizzata.
Le organizzazioni umanitarie si trovano ad affrontare sfide enormi in Yemen. Tuttavia, esse possono intraprendere delle azioni dirette al miglioramento del proprio intervento.
Ad esempio, dovrebbero raccogliere e analizzare meglio i dati sull’intera popolazione con disabilità di cui si occupano.
Sarebbe altresì opportuno che le persone con disabilità venissero coinvolte direttamente nella progettazione e nella consegna dell’aiuto, dunque assicurando loro il diritto di prendere parte alle decisioni che interessano le loro vite.