Bielorussia, nuova stretta repressiva: in carcere parenti di persone già detenute

25 Gennaio 2024

©iStockphoto.com/Heritage Film Project

Tempo di lettura stimato: 2'

Preoccupazione per gli arresti, avvenuti negli ultimi due giorni, di decine di persone per lo più persone coinvolte nel progetto INeedHelpBY, che aiuta coloro che sono stati colpiti economicamente dalla repressione politica o che sono familiari di detenuti.

Secondo il centro per i diritti umani “Viasna”, il 23 gennaio la polizia ha fatto irruzione nelle abitazioni di 160 persone, eseguendo perquisizioni e numerosi arresti.

Una delle persone arrestate, Maryne Adamovich, moglie dell’attivista in carcere Mikalai Adamovich, è stata condannata a 15 giorni di detenzione amministrativa per “atti di vandalismo di lieve entità”.

Accuse del genere possono essere seguite da imputazioni più gravi, come “finanziamento di attività estremiste”, “favoreggiamento di attività estremiste” e “partecipazione a gruppi estremisti”.

Prendere di mira i parenti dei prigionieri politici non è una novità in Bielorussia. Il 9 gennaio Tatstsiana Seviarynets, moglie del leader dell’opposizione in carcere Paval Seviarynets, è stata arrestata e poi rimessa in libertà in attesa del processo per accuse non chiare.

Il 19 gennaio Darya Losik, moglie dell’attivista in carcere Ihar Losik, è stata condannata a due anni di colonia penale per “favoreggiamento di attività estremiste” a seguito di un’intervista a Belsat Tv, un’emittente messa al bando dalle autorità e che trasmette dalla Polonia.