Diciamo “NO” all’odio, diciamo “NO” alla paura

22 Febbraio 2018

© Lucas Jackson/REUTERS

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Il mondo sta raccogliendo i terribili frutti della retorica, intrisa d’odio, che minaccia di normalizzare massicce discriminazioni ai danni dei gruppi marginalizzati.

Nel Rapporto Annuale 2017 di Amnesty International, il lavoro quotidiano dei nostri ricercatori sul campo, ha raccolto le prove e le testimonianze delle violazioni dei diritti umani perpetrate, spesso ai danni dei gruppi più deboli, in tutto il mondo.

Mentre i leader mondiali abbandonano i diritti umani, cresce però nel mondo un movimento spontaneo di centinaia di migliaia di persone che rivendica più giustizia.

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Diritti umani nel mondo: fatti e immagini dal Rapporto Annuale 2017

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Mentre i leader mondiali abbandonano i diritti umani, cresce però nel mondo un movimento spontaneo di centinaia di migliaia di persone che rivendica più giustizia.

© UNHCR/Andrew McConnell

Rapporto Annuale 2017: un segnale di speranza

Commentando le principali evidenze presentate nel Rapporto Annuale 2017, Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International, ha lanciato un messaggio di speranza.

Gli spettri dell’odio e della paura – ha ricordato nella nota ufficiale – oggi aleggiano ampiamente nelle questioni mondiali. In questi tempi difficili, sono ben pochi i governi che stanno dalla parte dei diritti umani. Al contrario, leader come al-Sisi, Duterte, Maduro, Putin, Trump e Xi stanno spietatamente mettendo a rischio i diritti di milioni di persone.

La debole risposta ai crimini contro l’umanità e ai crimini di guerra commessi in Myanmar, Iraq, Sud Sudan, Siria e Yemen sottolineano la mancanza di leadership nel campo dei diritti umani. I governi stanno vergognosamente facendo arretrare le lancette dell’orologio a scapito di decenni di conquiste per le quali si era lottato duramente.

I governi pensano di poter dichiarare caccia aperta all’attivismo per i diritti umani: possono chiudere quotidiani, sminuire il lavoro dei giudici e incarcerare attivisti ma noi rifiutiamo di rimanere in silenzio. Se il leggendario attivista cinese Liu Xiaobo ci ha insegnato qualcosa è che dobbiamo dire la verità in faccia al potere proprio quando pare impossibile farlo”.

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