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Ho sentito l’esigenza di difenderli, personalmente, ho sentito il dovere di manifestare contro quello che è accaduto la scorsa settimana. Non poteva essere lecito trattenere quelle persone sulla Diciotti, una nave della guardia costiera, per un gioco politico, non è il modo idoneo per affrontare il problema migratorio.
Sergio Scuderi è un nostro attivista, responsabile del gruppo universitario di Catania. Ha voluto raccontarci della manifestazione indetta a Catania nei giorni scorsi per chiedere lo sbarco dei 177 migranti bloccati sulla nave Diciotti della marina militare italiana.
L’urlo è stato “facciamoli scendere”, e in moltissimi hanno aderito all’appello delle associazioni che, insieme ad Amnesty, hanno voluto manifestare la loro vicinanza ai migranti a bordo.
“Abbiamo assistito a un’enorme e inaspettata mobilitazione della società civile: migliaia di persone, compresi tantissimi attivisti di Amnesty International, hanno chiesto che le persone soccorse in mare dalla Guardia costiera fossero fatte scendere e potessero chiedere, come loro diritto, protezione internazionale” – ha dichiarato Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International. catania
Come è nata l’idea di manifestare?
In quanto membro attivo di Amnesty, la nostra mission è quella di difendere i diritti umani ogni qual volta questi vengono minacciati. Abbiamo sentito fortemente il dovere di partecipare per dire “siamo qui e siamo contrari a quello che sta accadendo”.
Qual era il vostro obiettivo?
Volevamo far sentire la nostra vicinanza a persone che non sapevano nemmeno perché erano trattenute lì. Persone che avevano già subito trattamenti umani degradanti. Ora sta venendo a galla ciò che hanno subito in Libia, il fatto che hanno affrontato viaggi pericolosi, che scappano dall’Eritrea. Uno Stato dove i diritti umani sono violati costantemente.
Come eravate organizzati?
Abbiamo avuto un’adesione massiccia da vari gruppi della costa orientale della Sicilia, il gruppo di Siracusa, il gruppo giovani di Acireale e il gruppo storico di Catania.
Ci racconti cosa è accaduto…
Sabato è stata una grande manifestazione, circa 3mila persone, tutto si è svolto fino al termine dell’evento in maniera molto tranquilla.
Cosa porterai con te di questa esperienza?
È stato un momento intenso, è stato rassicurante vedere quanti fossimo a manifestare la nostra solidarietà, il nostro opporsi a questa decisione. Soprattutto è stato importante farlo in questo momento in cui sembra che l’odio e la xenofobia si stiano diffondendo a macchia d’olio.