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Erika Guevara-Rosas, la nostra direttrice per le Americhe, sarà in Cile da mercoledì 20 novembre per presentare i risultati delle indagini che ha condotto sulle violazioni dei diritti umani nel Paese.
La nostra unità regionale di crisi ha raccolto testimonianze ed esaminato informazioni per aiutare le vittime a pretendere giustizia, verità e riparazione da parte dello stato e corroborare le denunce di violazioni dei diritti umani e di possibili crimini di diritto internazionale.
In questi giorni, attraverso i canali messi a disposizione della società civile cilena, abbiamo ricevuto centinaia di denunce di gravi violazioni dei diritti umani: dall’uso eccessivo della forza alle irruzioni e perquisizioni illegali, dalla tortura agli arresti arbitrari. I nostri esperti digitali hanno esaminato le fotografie e i video sin qui ricevuti.
La conferenza stampa avrà luogo a Santiago il 21 novembre a partire dalle ore 10, presso la sede di Amnesty International Cile (Eliodoro Yáñez 828, ufficio 11, Providencia, Santiago) e sarà trasmessa live attraverso i nostri canali YouTube e Instagram.
Oltre a Erika Guevara-Rosas, interverranno Pilar Sanmartín e Ana Piquer, rispettivamente ricercatrice sulle crisi e direttrice generale di Amnesty International Cile.
In questo contesto, abbiamo sollecitato un incontro con il presidente Sebastián Piñera per esporre le nostre preoccupazioni per la crisi dei diritti umani in Cile e presentare raccomandazioni per garantire i diritti di tutti.
Lo scorso 28 ottobre, avevamo annunciato con una nota ufficiale l’invio di una missione che avrebbe indagato sulle violazioni dei diritti umani commesse nel contesto dello stato d’emergenza e del coprifuoco.
“Il mondo sta osservando quello che accade in Cile. Nei prossimi giorni la nostra unità regionale di crisi sarà in Cile per documentare, insieme alla sezione cilena, le gravi violazioni dei diritti umani e i possibili crimini di diritto internazionale commessi dalle forze dello stato“, aveva dichiarato Erika Guevara-Rosas.
In base ai dati diffusi dal governo cileno, finora, risultano 18 persone morte durante le manifestazioni, lo stato d’emergenza e il coprifuoco. Secondo l’Istituto nazionale dei diritti umani (Indh), cinque di queste persone sono state uccise dalle forze di sicurezza. La stessa fonte segnala l’arresto di 2600 persone, 584 feriti (245 dei quali a colpi d’arma da fuoco) e altre gravi violazioni dei diritti umani.
Chiediamo al presidente di rispondere alle richieste alla base delle proteste e di rispettare il diritto di riunione e all’espressione pacifica.