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In occasione dell’evento “Rsa e diritti umani: lezioni apprese e accountability a tre anni dalla pandemia”, tenutosi mercoledì 17 maggio a Roma, Amnesty International Italia ha esaminato, insieme a rappresentanti delle istituzioni, del mondo del giornalismo, accademici e professioniste del settore legale, le lezioni apprese e i progressi compiuti in tema di diritti umani in relazione alla condizione delle residenze sociosanitarie e socioassistenziali (Rsa) in Italia.
Dopo tre anni dall’inizio della pandemia da Covid-19 in Italia, rimane ancora ad oggi sconosciuto il numero esatto di persone anziane decedute e/o contagiate nelle Rsa, così come quello di operatrici e operatori sanitari e sociosanitari. Questo è dovuto ad una mancata trasparenza da parte delle istituzioni nazionali e locali rispetto ai dati e alla sola disponibilità di statistiche parziali frammentate o non aggiornate. Amnesty International Italia ha affrontato il tema in modo accurato in due importanti rapporti (Abbandonati, Messi a tacere e inascoltati), analizzando le violazioni dei diritti umani, quali il diritto alla vita, alla salute, alla non discriminazione, alla privacy, alla vita familiare e al divieto di trattamenti inumani e degradanti.
Da tali ricerche è emerso che la già precaria qualità dell’assistenza all’interno delle Rsa è notevolmente peggiorata durante la pandemia da Covid-19, con conseguenze irreversibili sulla salute mentale e fisica degli anziani. È risultato evidente, inoltre, che le autorità italiane non siano state in grado di intraprendere misure tempestive per tutelare la vita e i diritti delle persone anziane presenti nelle Rsa, così come quelli del personale sanitario e sociosanitario.
Il Garante nazionale per le persone private della libertà personale ha evidenziato ripetutamente le criticità legate all’isolamento prolungato e all’aumento dei rischi di contenzione e maltrattamenti a causa della mancanza di monitoraggio esterno nelle strutture. A causa delle stesse preoccupazioni, il Comitato di prevenzione della tortura del Consiglio d’Europa ha effettuato per la prima volta un monitoraggio in alcune strutture residenziali sociosanitarie nel 2022. Diverse organizzazioni nazionali e internazionali denunciano, inoltre, da ormai più di tre anni, le numerose violazioni e criticità all’interno delle Rsa pubbliche e private.
Amnesty International Italia chiede al Parlamento italiano di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta per indagare sulla salute e sicurezza nelle case di cura per anziani durante la pandemia, al fine di analizzare l’efficienza del quadro nazionale di sicurezza e salute sul lavoro, nonché le violazioni e gli abusi dei diritti fondamentali degli anziani. Attualmente in commissione affari sociali della Camera è in discussione un progetto di legge per l’istituzione di una Commissione di inchiesta. Tra i compiti dell’istituenda commissione vi è quello di valutare l’efficacia, la tempestività e i risultati delle misure adottate dal Governo e dalle sue strutture di supporto al fine di contrastare e prevenire la diffusione e l’impatto del SARS-CoV-2. Tuttavia, ad oggi non compare alcun riferimento esplicito al settore delle Rsa e le proposte emendative finora presentate per estendere il perimetro dell’indagine alle case di cura per anziani sono state respinte. Amnesty International Italia si appella nuovamente al Parlamento affinché possa accendersi un faro sulle Rsa e sulle gravi criticità di gestione emerse durante la pandemia.
Rivolgendosi al ministero della Salute, l’organizzazione richiede di garantire misure riguardo le visite che pongano l’interesse dei pazienti al centro, tenendo conto delle diverse fonti di esposizione al rischio e delle misure di mitigazione possibili. Inoltre, è fondamentale garantire piena trasparenza nella raccolta e nella pubblicazione di tutti i dati rilevanti riguardanti i decessi di persone anziane nelle strutture residenziali sociosanitarie durante la pandemia da Covid-19. Amnesty International Italia ha richiesto un incontro al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per consegnare le firme raccolte nell’appello e approfondire i temi menzionati. Infine, Amnesty International Italia si rivolge anche al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, per una revisione delle risorse finanziarie e umane disponibili per l’Ispettorato nazionale del lavoro, affinché vengano garantite risorse adeguate al rispetto delle leggi sul lavoro.
Hanno partecipato all’evento Mauro Palma, presidente del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale; Christian Loda, membro del segretariato del Comitato prevenzione della tortura del consiglio D’Europa; Francesca Loffari, Institutional Affairs senior officer di Amnesty International Italia; Letizia Caselli, promotrice Comitato residenza paradiso di Ferrara; Fernanda Cervetti, giudice, presidente del M.A.G.E.D. e membro dell’IAWJ e Consuelo Locati, avvocata e legale familiari vittime Covid 19 Sereni e sempre uniti.