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Il Consiglio europeo ha chiesto ieri un cessate il fuoco immediato e duraturo a Gaza.
Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio Istituzioni europee di Amnesty International, ha commentato:
“Aspettavamo da tempo la richiesta di ieri di un cessate il fuoco, ma purtroppo non è sufficiente a rispondere agli orrori che i civili palestinesi hanno subito negli ultimi sei mesi. Più di 32.000 persone sono state uccise nella campagna militare spietata e indiscriminata portata avanti da Israele nella Striscia di Gaza; oltre 1000 bambini e bambine hanno subito amputazioni; interi quartieri e città sono state ridotte in macerie; il sistema sanitario è stato quasi interamente ridotto al collasso; un’imminente carestia, architettata da Israele, è alle porte…Tutto ciò si sarebbe potuto evitare se le parti in conflitto avessero già raggiunto un cessate il fuoco. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria causata dall’uomo e i responsabili devono rispondere di tutti i crimini di diritto internazionale che hanno commesso”.
“Hamas e gli altri gruppi armati devono essere chiamati a rispondere per i crimini commessi il 7 ottobre, tra cui il sequestro di ostaggi, e per i continui attacchi illegali con razzi, ma le richieste di accertare tutti i fatti devono essere coerenti e le responsabilità non possono essere trascurate. Il mancato riconoscimento da parte del Consiglio europeo della responsabilità di Israele per le gravi violazioni del diritto internazionale sta promuovendo un clima di impunità e aggravando la catastrofe in corso a Gaza. L’atroce situazione attuale è in parte aggravata dal fatto che alcuni stati membri dell’Ue stanno screditando l’Unrwa e interrompendo la fornitura di aiuti di fondamentale importanza per salvare vite umane. A Gaza le persone sono bloccate senza accesso a cibo e acqua pulita, mentre vengono bombardate con armi e munizioni fornite a Israele da alcuni stati membri dell’Ue”, ha proseguito Geddie.
“L’Unione europea e gli stati membri devono adottare misure concrete e fare passi tangibili per prevenire il genocidio nei confronti dei palestinesi di Gaza. Devono ripristinare completamente i finanziamenti per l’Unrwa e porre fine a qualsiasi esportazione di armi e munizioni verso Israele. Devono condurre una valutazione completa del rispetto da parte di Israele dei suoi obblighi in materia di diritti umani. Devono anche riconoscere le cause profonde del conflitto e chiedere la fine dell’apartheid israeliano contro i palestinesi e dell’occupazione”, ha concluso Geddie.
È la prima volta da quando, il 7 ottobre, è iniziato il conflitto che l’Unione europea chiede un cessate il fuoco.
Il Consiglio europeo si è detto preoccupato anche per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza e l’effetto sproporzionato che ha sui civili, in particolare sui bambini, così come per il rischio imminente di carestia, e ha chiesto l’apertura di più canali via terra per portare aiuti umanitari a Gaza.
Inoltre, ha messo in guardia contro l’invasione israeliana di Rafah e ha evidenziato il ruolo cruciale dell’Unrwa. Infine, ha sottolineato l’importanza di rispettare e attuare l’ordinanza della Corte Internazionale di giustizia del 26 gennaio 2024 e ha richiesto che siano accertate le responsabilità per le violazioni del diritto internazionale.
Sin dall’inizio del conflitto, Amnesty International ha chiesto il ritorno in libertà immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi civili trattenuti da Hamas e dagli altri gruppi armati e ha chiesto la liberazione di tutti i palestinesi trattenuti arbitrariamente dalle autorità israeliane.
L’appello di Amnesty International per un cessate il fuoco immediato e duraturo, al fine di fermare le sofferenze dei civili, è stato firmato da più di un milione di persone.