Insediamenti Rom: l’Unione Europea deve rimediare ai danni fatti dall’Italia

7 Giugno 2017

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Prosegue il lavoro del gruppo di ricerca guidato da Catrinel Motoc, sugli insediamenti rom in Italia.

Alla vigilia dell’incontro del Collegio dei commissari europei, dove potrebbe essere aperta la più volte rimandata procedura d’infrazione contro il nostro paese, la campaigner regionale di Amnesty International ha intrapreso una serie di visite negli insediamenti rom dell’Italia settentrionale.

Uno di questi, quello di Germagnano a Torino, è a rischio di sgombero forzato.

“I rom di Germagnano – ha dichiarato in una nota ufficiale la nostra ricercatrice – hanno già visto più volte molte delle loro case finire in macerie e i loro mezzi di sostentamento distrutti. Hanno anche subito intimidazioni da parte della polizia. Lentamente ma inesorabilmente, casa per casa, vengono sgomberati dalle autorità locali e restano senza un alloggio”.

Insediamenti rom in Italia: gli sgomberi di Gianturco e Giugliano

Le missioni più recenti del team di ricerca guidato da Catrinel Motoc hanno interessato gli insediamenti di Giugliano e Gianturco.

Il 21 giugno del 2016 i ricercatori erano in provincia di Napoli, dove oltre 300 rom, tra cui decine di bambini e alcuni neonati, sono stati costretti a lasciare il campo di Masseria del Pozzo, dove erano rimasti per quasi tre anni. Quel campo per soli rom era stato costruito nel 2013 dal comune di Giugliano nelle vicinanze di una discarica di rifiuti tossici, dopo che in precedenza le famiglie rom erano state ripetutamente sottoposte a sgombero forzato.

Il 7 aprile 2017, invece, è stata la volta dello sgombero forzato dall’insediamento di Gianturco, sempre in provincia di Napoli. Quello stesso giorno, Associazione 21 luglio ha reso noto il suo rapporto annuale 2016 contenente dati impressionanti sugli sgomberi forzati, la segregazione nei campi e altre violazioni del diritto all’alloggio dei rom.

Insediamenti rom in Italia: la procedura di infrazione della Commissione Europea

Nonostante abbia aperto, ormai cinque anni fa, un’azione preliminare contro l’Italia per la discriminazione dei rom, la Commissione europea deve ancora iniziare la procedura d’infrazione.

Come rivelato dal Financial Times, la procedura è ostacolata ai più alti livelli della Commissione europea. Nel frattempo, migliaia di rom hanno continuato a subire sgomberi forzati e altre violazioni del loro diritto ad avere accesso a un alloggio.

“Il 14 giugno il braccio esecutivo dell’Unione europea ha un’ulteriore opportunità per fornire giustizia e rimediare ai numerosi danni fatti dall’Italia nei confronti dei rom: discriminazione, segregazione e migliaia di persone vittime di sgombero forzato. La Commissione europea sta permettendo che l’Italia violi le norme europee”, ha concluso Motoc.