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Alla vigilia del previsto inizio della discussione nell’Aula della Camera di una proposta di riforma della cittadinanza basata sullo ius scholae, Amnesty International Italia ha rinnovato l’urgente richiesta di porre fine alla discriminazione di oltre un milione di persone giovani e giovanissime nate e/o cresciute in Italia, ma prive della cittadinanza italiana a causa della legge che ne stabilisce le modalità di acquisizione, risalente ormai a 30 anni fa.
Tale condizione è alla base di numerose forme di esclusione e contribuisce ad alimentare un clima di odio. Nel corso delle ultime legislature si sono susseguite diverse proposte di riforma della legge sulla cittadinanza italiana, volte a modificare e integrare l’impianto della legge 5 febbraio 1992, n. 91 e adeguarlo all’aumento dei flussi migratori che ha interessato il nostro paese nell’ultimo trentennio.
Tuttavia, il Parlamento non è mai giunto all’approvazione di un testo definitivo e la normativa è rimasta pressoché invariata.
Proprio per questo motivo, nel corso dell’attuale legislatura, la Commissione affari costituzionali della Camera ha avviato nuovamente l’esame di alcune proposte di legge di iniziativa parlamentare, che ha portato all’adozione di un testo unificato, attualmente utilizzato come base di partenza per la riforma.
Il testo introdurrebbe il principio dello ius scholae, in virtù del quale le persone straniere nate in Italia o che vi abbiano fatto ingresso entro il dodicesimo anno di età e che abbiano frequentato almeno un ciclo di studi della durata di cinque anni nel nostro paese, potrebbero acquisire la cittadinanza sulla base di una dichiarazione di volontà espressa dai genitori stranieri legalmente residenti in Italia.
“L’approdo in aula della proposta di riforma della cittadinanza è un primo passo necessario e urgente per rispondere al bisogno di riconoscimento di circa un milione di giovani, che sono italiane e italiani di fatto ma non per legge”, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International.
“Nonostante la proposta sia solo un punto di partenza, lo ius scholae costituisce un presupposto fondamentale per garantire i diritti inviolabili di chi è già parte del presente e sarà parte del futuro del nostro paese. Chiediamo al Parlamento un atto di responsabilità per giungere all’approvazione del testo di riforma senza ulteriori rinvii”, ha aggiunto Noury.
Come ha recentemente rilevato il Barometro dell’odio 2022 – Senza cittadinanza, lo strumento di Amnesty International Italia che misura l’intolleranza online, un commento su 10 sul tema della cittadinanza è offensivo, discriminatorio o vero e proprio hate speech; a caratterizzare gli attacchi nei confronti degli italiani e delle italiane senza cittadinanza, inoltre, è una narrazione razzista e xenofoba.