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Atena è in pericolo di vita. La difensora dei diritti umani iraniana sta pagando le conseguenze del suo coraggio e della sua determinazione.
Atena non accetta le ingiustizie e, dal 8 aprile 2017, è in sciopero della fame per protestare contro la condanna a sette anni di carcere decisa per lei dalla giustizia iraniana. L’unica colpa di Atena è stata quella di aver criticato su Facebook le autorità del suo paese, di aver protestato contro le esecuzioni capitali e le altre violazioni dei diritti umani che ha avuto il coraggio di denunciare.
Un processo sommario e iniquo ha trasformato queste battaglie in una condanna a 14 anni, dimezzata in appello. Dal novembre del 2016 e nel carcere di Evin.
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#Iran‘s @khamenei_ir must free activist @AtenaDaemi, on hunger strike for 46 days & coughing up blood #All4Atena #All4Atena #nonaverepaura pic.twitter.com/FrIQ9CPoOW
— amnesty italia (@amnestyitalia) 24 maggio 2017
Dopo più di un mese di sciopero le condizioni fisiche e mentali di Atena sono gravissime: ha perso tantissimo peso, ha tracce di sangue nel catarro, è soggetta a continue nausee e spasmi, ha attacchi di panico e repentini cali di pressione.
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#Iran Le autorità stanno negando le cure mediche all’attivista @AtenaDaemi in sciopero della fame da 46 giorni #All4Atena #nonaverepaura pic.twitter.com/wbCh35kFFS
— amnesty italia (@amnestyitalia) 24 maggio 2017
Le autorità iraniane, in accordo con quanto stabilito dal diritto internazionale, devono immediatamente consentire che Atena riceva le cure mediche specializzate necessarie per salvarle la vita.