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Con una nota congiunta, oltre 70 associazioni europee, hanno presentato una serie di raccomandazioni indirizzate ai Rappresentanti Permanenti in Europa, i membri della Commissione LIBE al Parlamento europeo e leader di gruppi politici rispetto al Patto su migrazione e asilo che dovrebbe superare il regolamento di Dublino.
“Accogliamo con piacere che la Commissione abbia introdotto il Patto su migrazione e asilo dichiarando l’impegno ad un approccio più umano alla protezione internazionale ed enfatizzando la migrazione come fenomeno necessario e positivo per l’Europa – si legge nella nota –. Tuttavia, questa retorica si riflette solo scarsamente nelle proposte contenuto nel Patto: invece di prendere le distanze dagli errori che hanno caratterizzato l’approccio politico europeo degli ultimi anni e invece di dare il via ad un nuovo inizio, il Patto rischia di esasperare l’attenzione all’esternalizzazione delle frontiere, alle politiche di deterrenza e di contenimento delle migrazioni, oltre che alle politiche di rimpatrio al paese di origine“.
Tra le proposte nel Patto c’è un ampliamento di ciò che ricorda chiaramente il fallimentare sistema hotspot; non vengono aperti nuovi canali di accesso regolare, ma viene incrementato l’utilizzo della detenzione amministrativa e delle procedure accelerate; infine non viene superato il principio del primo paese di arrivo del regolamento Dublino.
Tra le raccomandazioni inviate dalle associazioni, si auspica che le istituzioni europee ricalibrino le proposte per concentrarsi sul mantenimento e sull’innalzamento degli standard in materia di asilo e diritti umani in Europa, sull’istituzione di un’operazione di ricerca e salvataggio europea da condurre nel Mediterraneo, e un principio di responsabilità collettiva nella gestione delle domande di asilo.
Inizierà adesso un periodo di negoziato tra gli Stati membri per elaborare i regolamenti europei. In questa fase, le associazioni firmatarie ritengono fondamentale ricordare che esiste un quadro europeo in materia di asilo e che gli Stati membri sono soggetti agli obblighi ai sensi del diritto internazionale e dell’Ue in vigore.
Le proposte del patto iniziano ciò che promette essere un altro periodo lungo e conflittuale di negoziati sulle norme dell’Ue in materia di asilo e migrazione. Mentre tali negoziati sono in corso, è importante ricordare che esiste un quadro europeo in materia di asilo e che gli Stati membri sono soggetti agli obblighi ai sensi del diritto internazionale e dell’Ue in vigore.
Ciò richiede un’azione immediata da parte dei responsabili politici dell’Ue, compresi gli Stati membri, per:
Per i prossimi negoziati sul Patto, raccomandiamo ai co-legislatori di: